08/03/2022

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Convengo Internazionale Donne Dottori della Chiesa e Patrone d'Europa

 

 

È iniziato ieri il percorso in due giornate dedicato alle Donne Dottori della Chiesa e Patrone d’Europa promosse dall’Università Cattolica di Avila (UCAV), in collaborazione con la Pontificia Università Urbaniana e l’Istituto di Studi Superiori sulla Donna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

 


Si alterneranno 12 tra relatrici e relatori per parlare delle quattro Donne Dottori della Chiesa (Ildegarda de Bingen, Caterina da Siena, Teresa d’Avila, Teresa di Lisieux) e due compatriote di Europa (Brigida di Svezia e Edith Stein).
I partecipanti provengono da tutto il mondo: quasi 100 nella sala e più di 300 in streaming da 27 paesi diversi.

 

Aprono i lavori del primo giorno il Prof. Leonardo Sileo, Rettore della Pontificia Università Urbaniana, la Prof.ssa Maria del Rosario Sáez Yuguero, Rettora dell’Università Cattolica di Avila e la Prof.ssa Maria Gabriella Gambino, Sotto-secretaria del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita.

 

“Questi due giorni saranno dedicati a far dialogare le sei sante, vissute in contesti storici diversi, con il mondo di oggi. Sono testimoni del genio femminile dell’Europa, sono state testimoni in periodi diversi ma difficili della storia del mondo. Ci auguriamo di attingere alla loro energia e sapienza. Queste donne devono essere conosciute dai giovani: anche nel chiuso dei chiostri hanno saputo annunciare il Vangelo.” Afferma il Prof. Sileo.

 

“Questo congresso è un buon esempio di collaborazione tra università. Queste sei donne hanno un messaggio per noi oggi e per la nostra società che vive una crisi antropologica e spirituale. 
Vogliamo parlare di loro per lasciarci ispirare per la pastorale della chiesa nel presente e nel futuro: loro hanno rinnovato la vita religiosa, sono state fondatrici e scrittrici, guide spirituali. Prima di riformare la realtà, hanno realizzato una conversione personale” dice la Prof.ssa Maria del Rosario durante i saluti iniziali.

 

Seguono le parole della Prof.ssa Maria Gabriella Gambino: “Sante che hanno messo in atto nella Chiesa il loro stile femminile, quale capacità di accoglienza radicale e di affidamento totale; madri, perché hanno saputo generare e continuano a generare alla vita in Cristo gli uomini e le donne di ogni tempo… Non siamo chiamati ad imitarle, ma a trarre dalla loro testimonianza delle luci che ci aiutino ad intuire l’unica, originale via con cui il Signore chiama ciascuno di noi, e in particolar modo le donne e i giovani d’oggi, alla santità…”

 

Il primo Panel, dal titolo “Teresa di Gesù e la comunicazione dell’ineffabile”, si apre con la Santa di Avila, Santa Teresa con due relazioni della Prof.ssa Beatriz De Ancos Morales, Università Cattolica di Valencia e la Prof.ssa Sara Gallardo, Direttrice di Pastorale e della Cattedra di Studi sulla Donna, Università Cattolica di Avila.

 

Il moderatore di questa sessione è Mons. Melchor Sanchez de Toca, Sottosegretario del Pontificio Consiglio della Cultura che invita a chiamare le sante ‘dottoresse’ della Chiesa: “Teresa è una grande comunicatrice, lei scrive su di lei per altre donne, prima di lei ci sono state altre donne scrittrici, ma lei è un’analista e osservatrice di se stessa, parla dal suo universo femminile ad altre donne, a partire da se stessa. Teresa usa la comunicazione in modo performativo e non informativo; una comunicazione che spinge a fare qualcosa.”

 

La Prof.ssa Beatriz De Ancos Morales ci parla di Teresa come comunicatrice: 
“E’ una comunicatrice efficace. Non nasconde la difficoltà di esprimersi, ma trova il modo di ottenere l’obiettivo di ogni buon comunicatore: farsi comprendere. Lei prega mentre scrive, dice che è Dio che muove la sua mano. Possiamo considerarla una grande comunicatrice, non solo nel dominio della lingua, ma nella capacità discorsiva di dialogare con le persone di ogni tempo. Nel suo tempo le donne colte non erano certo ben viste. Comunicare l’esperienza dell’ineffabile, quindi difficile e oscuro, non è facile. Lo scrittore mistico trova difficile adattare la sua esperienza debordante con le esigenze della sintassi della lingua. Possiamo definire il suo stile come grammatica dell’immagine, risorsa di grande valore comunicativo, soprattutto oggi, nella società dove l’immagine supera il testo. Esperta di comunicazione del divino e del reale; donna eccezionale innamorata della vita.”

 

La Prof.ssa Sara Gallardo presenta un video su Teresa: una raccolta di testimonianze sulla Santa.
Le parole delle persone intervistate raccontano come lo stile di preghiera e interiorizzazione di Teresa sia parte della loro vita quotidiana, come guida dà loro vita e la nutre. Molti di loro sono ragazzi e ragazze. La percepiscono come una di loro per la sua grande umanità.

 

Si prosegue con il secondo Panel del primo giorno, dal titolo “La missione ecclesiale in Teresa di Lisieux” con la relazione di P. François-Marie Léthel, OCD, Pontificia Facoltà Teologica Teresianum e Suor Simona Brambilla, Superiora Generale delle Missionarie della Consolata.

P. François-Marie Léthel, grande conoscitore di Teresa, ci parla della sua teologia d’amore: 
“Teresa è teologa nel senso più alto della teologia come conoscenza di Dio, perché ha vissuto al più altro livello d'intensità la fede, la speranza e la carità, chiamate da san Tommaso virtutes theologicae, espressione che sarebbe meglio tradurre letteralmente come virtù teologiche (piuttosto che "teologali").  E' l'infinita bellezza dell'Amore di Gesù che risplende in Teresa. La sua testimonianza così forte e attraente è l'affascinante bellezza di una donna pienamente realizzata nell'Amore, in tutte le dimensioni più profonde della sua femminilità, come Dottore Donna.” 

 

Suor Simona, collegandosi online, ci dice: “La piccolezza è centrale nell’esperienza di Teresa. Applica a se stessa termini quali piccolezza, umiltà, fragilità; ma non si scorge paura o ripiegamento su se stessa. Si sente amata e guardata con tenerezza. La cifra della piccolezza rappresenta la nostra esperienza missionaria di oggi; non nascondo che abbiamo una nostalgia del passato, quando eravamo tante; io credo che dobbiamo accogliere la fragilità, che ci può aiutare a liberarci da tante sovrastrutture nella vita religiosa e nella Chiesa. Vive la mistica del noi; Teresa è una donna inclusiva e ci insegna la sorellanza missionaria.”

 

Il terzo panel Panel è dedicato a “Ildegarda di Bingen: spiritualità e cura del creato” con gli interventi del Prof. Ruberval Monteiro OSB, Pontificio Ateneo Sant’Anselmo e della Dott.ssa Emanuela Chiang, Volontariato internazionale per lo sviluppo (VIS).

Il Prof. Ruberval Monteiro ci guida in un cammino spirituale tra le visioni, le parole e i disegni di Ildegarda.

La Dott.ssa Emanuela Chiang racconta la sua relazione con Ildegarda: "Ho avuto l’opportunità di iniziare a conoscere S. Ildegarda nel momento in cui ho cominciato ad interessarmi all’Ecologia Integrale e alla Laudato Si’ di Papa Francesco. In lei tutto è connesso, come nel messaggio della Laudato Si’ che Papa Francesco non manca di ripeterci, e ogni essere ha la sua ragione di vita: tutto è ordinato, in equilibrio e in armonia, secondo l'ordine dato dalla creazione: ogni essere è pensato e voluto da Dio ed ha una precisa dimensione e collocazione e possiede delle specificità inconfondibili."

 

Grazie a questo progetto si finanzieranno dei progetti educativi in tre scuole in Libano: una di rito latino, una maronita e l’ultima di rito greco-melchita.

 

Foto della prima giornata


Sito ufficiale del Congresso 

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