30/09/2025

News dal Vaticano

La Santa Sede presenta una conferenza globale sulla crisi climatica e la giustizia sociale

La Santa Sede presenta una conferenza globale sulla crisi climatica e la giustizia sociale

 

 

Papa Leone XIV aprirà la conferenza internazionale Raising Hope a Castel Gandolfo.


Nella conferenza stampa odierna presso la Sala Stampa della Santa Sede, voci autorevoli come Lorna Gold, Arnold Schwarzenegger, il cardinale Jaime Spengler, il ministro Maina Talia e la sottosegretaria Alessandra Smerilli hanno presentato la prossima conferenza internazionale Raising Hope—un incontro storico per la nostra casa comune.

 

In programma per martedì 30 settembre, l’evento segna una tappa fondamentale nel decimo anniversario della Laudato Si’, nel Giubileo cattolico e nella commemorazione del decimo anniversario dell’Accordo di Parigi.

 

Papa Leone XIV presiederà la cerimonia di apertura il 1° ottobre a Castel Gandolfo, trasmessa in diretta dai media vaticani. Sono attesi circa mille partecipanti all’apertura e cinquecento delegati invitati prenderanno parte alle sessioni di lavoro del 2 e 3 ottobre.

 

Una collaborazione senza precedenti

 

«Questa conferenza è stata organizzata dal Movimento Laudato Si’ in stretta collaborazione con importanti organizzazioni e partner membri—tra cui il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Caritas Internationalis, CIDSE, l’UISG, il Movimento dei Focolari e l’Alleanza delle Reti Ecclesiali (ENA)», ha dichiarato la dott.ssa Lorna Gold, direttrice esecutiva del Movimento Laudato Si’, sottolineando il carattere unico di questo evento: «Questa collaborazione senza precedenti arriva a solo un mese dalla COP30, in un momento in cui l’umanità ha bisogno urgente di risposte coraggiose e decisive».

 

Gold ha ricordato che, negli ultimi mesi della sua vita, Papa Francesco incoraggiò il movimento con le parole vai avanti, e ha affermato che Papa Leone XIV ha raccolto questa eredità con gesti concreti, in particolare con l’inaugurazione del Borgo Laudato Si’.

 

«Mentre chiediamo ai governi di agire subito, noi non siamo disposti ad aspettare. La conferenza di questa settimana intende capire come noi, attori non statali con una portata significativa verso milioni di persone nel mondo, possiamo fare un passo avanti», ha sottolineato Gold. Ha annunciato inoltre che entro la fine della settimana sarà lanciato il “Laudato Si’ 10 Pledge”, invitando i partecipanti e i sostenitori globali a impegnarsi nella visione e nella missione della Laudato Si’. Questo impegno collettivo sarà presentato alla COP30 come Laudato Si’ Peoples’ Determined Contribution, accanto ai NDC ufficiali dei governi, come parte di una valutazione etica globale.

 

Il cammino della Laudato Si’

 

«Il decimo anniversario della Laudato Si’ non è un punto di arrivo, ma un nuovo inizio. Ci chiama a un rinnovato impegno di fronte alle sfide del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e delle disuguaglianze sociali», ha affermato Alessandra Smerilli, sottosegretaria del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.

 

Ha inoltre evidenziato l’importanza del Borgo Laudato Si’, inaugurato lo scorso settembre da Papa Leone XIV, dove si terrà parte della conferenza: «È un segno tangibile e un laboratorio di futuro, dove fede, ecologia e cultura si intrecciano armoniosamente».

 

La voce dei vescovi latinoamericani

 

Il cardinale Jaime Spengler, presidente della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile e del CELAM, ha sottolineato che «la crisi ecologica che stiamo vivendo richiede decisioni guidate dall’etica e dal coraggio di statisti capaci di accogliere il grido della Terra e il grido dei poveri».

 

«Sì, la Terra è bella, e questa bellezza ci spinge a custodirla come responsabilità comune», ha dichiarato il cardinale, avvertendo che «la crisi ecologica è anche una crisi di fiducia. Il mondo non sarà salvato se le nazioni non ritroveranno la capacità di credere le une nelle altre e di assumersi responsabilità comuni basate sulla giustizia, come ci ha ricordato Papa Leone XIV».

 

Guardando alla prossima COP30, che si terrà in Amazzonia, il cardinale ha ribadito che essa dovrà diventare «un punto di svolta, con decisioni coraggiose e vincolanti. Non ci sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali, e non ci sono cambiamenti culturali senza trasformazione personale».

 

Politica e società civile unite

 

Arnold Schwarzenegger, ex governatore della California, è intervenuto ricordando che «non c’è un solo essere umano che possa fermare l’inquinamento da solo», insistendo sull’importanza di «lavorare insieme». Ha incoraggiato i milioni di cattolici nel mondo a diventare “difensori dell’ambiente”.

 

«Parlare non basta, servono azioni concrete», ha affermato. Rievocando la sua esperienza da governatore, Schwarzenegger ha spiegato come sia riuscito a far lavorare insieme repubblicani e democratici nonostante una «situazione disastrosa». «Ci dicevano che bisognava scegliere se proteggere l’economia o l’ambiente, ma in California abbiamo dimostrato che si può fare entrambe le cose».

 

Ha poi richiamato alla responsabilità personale: «Il cambiamento comincia da ciascuno di noi. Cosa hai fatto tu? Come le donne che lottarono per il diritto di voto o i grandi movimenti popolari della storia, il potere sta in ciascuno di noi. Dio ci ha messi su questa terra e dobbiamo lasciarla migliore di come l’abbiamo ereditata. Per questo sono entusiasta che il Vaticano si sia impegnato in questo cambiamento».

 

Il ministro Maina Talia, ministro dell’Interno, del Cambiamento Climatico e dell’Ambiente di Tuvalu, ha lanciato un accorato appello: «Ogni volta che le maree si alzano o arriva un ciclone rischiamo di perdere le nostre case, le nostre chiese… È una minaccia reale per il nostro popolo, per la nostra sopravvivenza. Il cambiamento climatico mette alla prova la nostra fede».

 

«Per il popolo di Tuvalu, un aumento di 1,5°C non è un concetto astratto: è la differenza tra vivere o morire. Significa migrazione forzata, insicurezza alimentare, perdita di terra, di vita, di cultura. La nostra sopravvivenza dipende da un impegno globale urgente», ha ribadito.

 

Un segno di speranza

 

La conferenza coincide con la conclusione del Tempo del Creato e si propone come un segno profetico di unità. Per tre giorni, leader della fede, della politica, della scienza e dei movimenti sociali esploreranno percorsi verso una conversione ecologica integrale e annunceranno ufficialmente il Laudato Si’ 10 Pledge, che sarà presentato alla COP30 come voce dei popoli.

 

Accanto al programma ufficiale, la mattina del 1° ottobre si terrà una valutazione etica globale della COP30 con 35 leader religiosi presso il Borgo Laudato Si’, insieme alla ministra dell’Ambiente del Brasile Marina Silva. La conferenza includerà anche un Festival Laudato Si’, che celebrerà i dieci anni del movimento e mostrerà la vitalità delle iniziative in tutto il mondo in risposta alla crisi ecologica.

 

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