14/10/2025

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Il primo Forum Teologico UISG: la teologia e la vita consacrata

Il primo Forum Teologico UISG: la teologia e la vita consacrata

 

 

Il Primo Forum Teologico dell’UISG si è svolto online alla fine di settembre. Il suo sottotitolo era Camminare insieme nella speranza, in riferimento al Giubileo del 2025: Pellegrini di Speranza. Cinque teologhe religiose hanno presentato interventi incentrati sull’esegesi biblica, sui cambiamenti nella vita consacrata e sul ruolo delle donne religiose in India.

 

L’obiettivo era riflettere sulla voce profetica delle donne consacrate e sulla sua rilevanza per la Chiesa e per il mondo. Più di 600 persone hanno seguito il webinar. Vi presentiamo le testimonianze di due suore che hanno partecipato al forum.

 

Riflessioni di una religiosa, teologa e Superiora Generale

«Come religiosa, sono consapevole di dover essere profetica», ha condiviso Sr. Christiane Baka nella sua riflessione sul Forum. È Superiora Generale della Congregazione di Nostra Signora della Pace (Congrégation Notre Dame de la Paix). «Non dobbiamo avere paura di proclamare Cristo e la sua speranza per il mondo:
“Dovremo anche assicurarci di denunciare gli abusi ovunque si trovino: marginalizzazione di ogni tipo, abusi, sfruttamento dei poveri, delle risorse naturali (una crisi ecologica che ci richiama al rispetto della terra, nostra casa comune).”»

 

«Come teologa mi sento stimolata nel mio lavoro», ha confessato la Superiora Generale della sua Congregazione. «Il pensiero teologico non può basarsi solo sui libri:
“È necessario nutrire la riflessione con la vita concreta, con la vita di cui fanno esperienza i poveri, i vulnerabili, le donne, ecc. La contestualizzazione è indispensabile per la produzione teologica.”»


Suor Christiane ha lasciato il Forum con alcune domande senza risposta, quali: «Come teologa e filosofa africana, come possiamo lavorare per una Chiesa più inclusiva nelle sue azioni, nella sua vita e nel suo pensiero? Quale contributo intellettuale può promuovere la visibilità dell’apporto femminile alla teologia della vita religiosa?»
Come leader del suo Istituto, suor Christiane ha infine sottolineato l’importanza per le Superiore Generali di offrire o riproporre una formazione di qualità ai membri delle proprie Congregazioni.

 

Riflessioni su una teologia che sostiene la speranza e una spiritualità con gli occhi aperti

 

Sr. Michelle Lesher, delle Suore di San Giuseppe di Filadelfia, ha descritto la sua partecipazione al Forum come «un’esperienza profonda, umile e arricchente». Ha suggerito che si creino altri spazi simili «per promuovere un cammino condiviso di studio, preghiera e discernimento» al fine di scoprire «ciò che fare, come donne consacrate, per la vita del mondo in questo tempo».


La religiosa ha citato le frasi di due partecipanti che l’hanno particolarmente colpita. 
La prima è: «La teologia non può continuare a lavorare solo con se stessa». Ha approfondito il senso della citazione, spiegando che «la teologia deve nutrire la fede, rispondere alle domande, sostenere la speranza e ispirare l’impegno» e «vivere e condividere una teologia che trasformi, coinvolga e renda vivo il Vangelo per il nostro tempo».


Un’altra citazione evidenziava che è essenziale «coltivare una spiritualità con gli occhi aperti». Suor Michelle ha spiegato che essa dovrebbe vedere “sia la sofferenza che la bellezza del mondo, e suscitare una risposta alimentata dal coraggio e dalla speranza”
In sintesi, la suora di Filadelfia era grata per «la testimonianza e la guida di queste donne straordinarie» e «stimolata a trovare modi sempre più creativi e significativi per mettere la teologia al servizio della vita consacrata».

 

Testimonianza integrale di suor Christiane Baka

Il 25 settembre 2025 ho avuto la gioia di partecipare al Forum online della UISG per teologhe religiose. Questo incontro, preparato con cura attraverso diverse riunioni programmatiche, è stato un successo che accolgo con gioia. Le mie congratulazioni vanno al gruppo di coordinamento delle teologhe dell’UISG che, insieme alla direzione, hanno reso possibile questa attività.

 

Va sottolineato che la realizzazione di questa formazione online risponde al desiderio espresso dalla seconda proposta di teologhe religiose della UISG: creare un ampio spazio di riflessione teologica sulla vita religiosa, uno spazio in cui più persone possano interagire per nutrire il pensiero teologico con un contributo femminile.

 

Due momenti salienti hanno segnato il forum: uno al mattino (dalle 9.00 alle 11.30, ora di Roma), con quattro relazioni, e l’altro nel pomeriggio (dalle 17.00 alle 19.30, ora di Roma), con altre quattro presentazioni. Ogni sessione è stata introdotta da un tempo di preghiera guidato da teologhe esperte.

 

Non intendo qui ripetere le varie relazioni che hanno avuto luogo. E’ semplicemente condividere i punti che mi hanno colpito e che hanno rafforzato le mie convinzioni, anzitutto per la mia vita religiosa, poi per la riflessione teologica e infine per la mia missione di superiora congregazionale.

 

Come religiosa, le diverse conferenze mi hanno reso consapevole del mio ruolo profetico nella Chiesa e nella società. Di fronte alle sfide sempre nuove che si presentano, dobbiamo essere vigili. Come esserlo? Non dobbiamo avere paura di proclamare Cristo e la speranza che Egli è venuto a offrire al mondo. Dovremo anche impegnarci a denunciare ogni forma di abuso: emarginazione di ogni tipo, sfruttamento dei poveri, delle risorse naturali (una crisi ecologica che richiede rispetto per la terra, nostra casa comune).

 

Come teologa, mi sento stimolata nel mio lavoro. Quale attenzione devo esercitare per evitare che il mio pensiero teologico resti solo accademico? È necessario nutrire il pensiero con la vita concreta, quella con cui lottano i poveri, i vulnerabili, le donne, ecc.

 

La contestualizzazione è un prerequisito, un requisito indispensabile per lo sviluppo teologico. Nelle presentazioni fatte, mi ha particolarmente colpito la situazione delle teologhe in India e in Africa. Come teologa e filosofa africana, mi chiedo: come lavorare per una Chiesa più inclusiva nelle sue azioni, nella sua vita e nel suo pensiero? Quale contributo intellettuale può promuovere la visibilità dell’apporto femminile alla teologia della vita religiosa?

 

Infine, come responsabile della mia Congregazione, questo forum mi ha reso più consapevole dell’importanza di offrire una formazione di qualità alle nostre consorelle. La promozione della vita religiosa femminile richiede la formazione delle suore. É attraverso la formazione che possiamo far sentire la nostra voce non solo come donne consacrate, ma anche come portavoce di chi non ha voce nella Chiesa. La conoscenza è un dono di Dio e deve essere usata come tale.

Un grande grazie alla UISG, a tutte le relatrici e a tutte le partecipanti al forum. È stata un’avventura meravigliosa! Una esperienza da continuare!

 


Testimonianza integrale di Sr. Michelle Lesher

 

Partecipare al Forum online delle Teologhe Religiose della UISG è stato un onore profondo, toccante e arricchente. È stato un privilegio assistere a espressioni di riflessioni teologiche profondamente radicate nell’esperienza vissuta della vita consacrata. Questo incontro globale di donne religiose ha riunito voci che offrono una prospettiva vitale sia per la Chiesa che per il mondo, voci caratterizzate dallo studio, dal dialogo, dall’esperienza e da una profonda saggezza.

L’unità nella diversità espressa da queste voci, le relatrici, le partecipanti e i membri dei gruppi di lavoro, ha rivelato con forza i molti modi in cui l’amore di Dio è attivo nel nostro mondo. C’era qualcosa di profondamente sacro nel prendersi cura insieme degli elementi essenziali della vita religiosa, facendo spazio alla comprensione e al rispetto dei contesti culturali, sociali ed ecclesiali unici che hanno plasmato l’esperienza di ogni donna.

Il nostro tempo insieme ha incarnato una solidarietà globale, creando spazi per conversazioni sincere e significative. Servono più luoghi come questo simposio che favoriscano un cammino condiviso di studio, preghiera e discernimento, mentre cerchiamo di scoprire chi siamo, cosa dobbiamo fare come donne consacrate per la vita del mondo in questo momento.

 

Dopo aver ascoltato le relatrici e le partecipanti, è diventato chiaro il ruolo vitale delle nuove generazioni di teologhe religiose. Esse ci invitano a ripensare come vivere i nostri voti e come esprimere la nostra vocazione profetica e mistica nel mondo attuale. Ci invitano a incarnare la teologia che studiamo, essendo presenti, ricettive e profetiche, vivendo in modo autentico il carisma della vita religiosa in risposta ai segni dei tempi.

 

Attraverso questo simposio, la UISG esorta le teologhe religiose a portare la teologia nei luoghi in cui viviamo, nel cuore delle realtà del mondo, rispondendo ai segni dei tempi in modi che siano rilevanti oggi. Come ha affermato una partecipante: «La teologia non può continuare a lavorare solo su se stessa».

 

La teologia deve nutrire la fede, rispondere alle domande, alimentare la speranza e ispirare l’impegno. La nostra missione è vivere e condividere una teologia che trasforma, che coinvolge e che rende vivo il Vangelo per il nostro tempo. Come ha detto una delle partecipanti, la vita consacrata oggi è chiamata a «coltivare una spiritualità con gli occhi aperti», una spiritualità che vede sia la sofferenza che la bellezza del mondo e che susciti una risposta alimentata da coraggio e speranza.

 

Ho lasciato il forum ispirata, profondamente grata per la testimonianza e la guida di queste donne straordinarie e stimolata a trovare modi sempre più creativi e significativi per mettere la teologia al servizio della vita consacrata. Ciò ci consentirà di rimanere testimoni profetiche di speranza in un mondo che la desidera ardentemente.
 

 

17/10/2025

Sr Sylvie Rodrigues

The insights shared by Sr Christiane Baka and Sr Michelle are truly inspiring. In today’s world, living a religious life presents many challenges. The rise of nuclear families and changing societal values have contributed to a decline in vocations to consecrated life. In the face of these realities, we, as consecrated persons, are called to nurture a spirituality that sees with open eyes one that is grounded in courage, sustained by hope, and responsive to the signs of the times.

16/10/2025

Eileen Cassidy

I taught theology and Scripture, but would never describe myself as a theologian, and so, though interested in this forum, I didn't consider myself eligible. I am encouraged, however, by the above testimonies which express the need for a theology that embraces the current issues that we face as Church and society, and that call for appropriate 'formation' and pastoral practice at all levels. Safeguarding and trafficking seem to be two of the most relevant. The developing theology and its pastoral implications should become a framework for the initial and ongoing formation of clergy and parish communities. It may also be offered in an appropriate format to work situations. How different our lives might be if we understood and integrated into our lives at all levels Jesus' preferred style of leadership - servant leadership.

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