11/02/2024

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Unirsi per una Vita Consacrata Profetica

Unirsi per una Vita Consacrata Profetica

 

Intervista a Ernesto Sanchez Barba, Superiore Generale della Congregazione dei Fratelli Maristi, durante l'incontro congiunto UISG-USG (22-24 novembre 2023).

 

Sicuramente, la prima grande impressione è che la dinamica che ha caratterizzato questo Sinodo, con tavoli rotondi, con più ascolto, ci abbia dato modo si sentirci tutti fratelli, non importa il ruolo che abbiamo, è stata [un’esperienza] molto positiva. Per me è stata un'ottima esperienza di apprendimento, diciamo così. Anche rispetto a ciò che ci ha chiesto il Papa: di essere attenti ed ascoltarci, ma anche di ascoltare lo Spirito.

La dinamica del silenzio, dell'ascolto, ci ha davvero aiutato a scoprire cosa ci sta dicendo lo Spirito per i nostri giorni, rispetto ad una Chiesa fragile, una Chiesa che ha bisogno di connettersi meglio con il mondo, e per me questa è stata la grande ricchezza. Si sono aperte nuove porte nella Chiesa di dialogo tra il Papa, i cardinali, i vescovi, i religiosi, le religiose, i laici, e questa è una grande novità. Almeno posso esprimerlo come una bella esperienza e un privilegio. Essere profeti di speranza è una sfida.

 

Lo stesso Sinodo l'ha detto, che la vita religiosa è stata profetica, praticamente fin dalla sua nascita e ci invita a continuare a esserlo.  Il Papa ci ha invitato a leggere più profondamente ciò che succede nel mondo e pensare a come possiamo rispondere meglio come religiosi e religiose.

 

La vita religiosa è stata profetica, praticamente fin dalla sua nascita e siamo invitati a continuare a esserlo.

 

Questa assemblea è stata molto ricca: ci siamo ascoltati, abbiamo visto la grande varietà di carismi che abbiamo; ogni congregazione ha il suo carisma, ma la ricchezza è complementare, sia degli uomini che delle donne, religiosi e religiose.

Penso che questa assemblea, che è la prima in forma presenziale, due o tre anni fa ce n'è stata una online, ma questa è stata molto ricca perché abbiamo sentito che stiamo vivendo la vita consacrata in un mondo non facile e che dobbiamo anche essere molto attenti al cambiamento a cui ci chiama lo Spirito, se non cerchiamo di farlo, prima personalmente, da una conversione, e poi scoprendo cosa ci frena, sarà difficile andare avanti.

 

E, naturalmente, come religiosi e religiose, connetterci molto meglio con i vescovi, i sacerdoti, i laici. Questo è il modo in cui credo possiamo andare avanti in modo sinodale. Penso che sia importante unire le forze. Abbiamo alcuni progetti come quello del Sud Sudan, ad esempio, che portiamo avanti insieme da diversi anni. Penso che dobbiamo aprire di più la porta della nostra congregazione personale per sentirci veramente più forti insieme soprattutto in un momento di fragilità. Sappiamo che i numeri delle vocazioni non sono così alto negli ultimi anni eppure, unendoci, possiamo essere più forti e, soprattutto, testimoni di quella profezia alla quale siamo invitati.

 

Oggi esistono le due Unioni qui a Roma, ma sappiamo che in molti Paesi è una sola che lavora insieme. Penso che qui, in un modo o nell'altro, la struttura sarà forse modificata, ma dovremo sempre di più lavorare insieme, perché credo che sia la chiamata sinodale di questo momento storico.

02/04/2024

Ines

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