02/05/2022

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Plenaria UISG: vulnerabilità

Plenaria UISG: Abbracciare la vulnerabilità

 

Image courtesy of Scatti Spontanei

 

Abbiamo finito di aspettare! Finalmente si celebra la 22 Assemblea Plenaria

 

Con l’accoglienza e il benvenuto di Suor Jolanta Kafka, Presidente della UISG, abbiamo dato inizio, in presenza e online, a questo momento di incontro, scambio e presenza che la UISG vive in modo assembleare ogni tre anni.

La vulnerabilità, tema di questa prima giornata è quanto mai più attuale considerato il percorso del Sinodo che la Chiesa universale sta vivendo.

 

Il dott. Ted Dunn, primo relatore della giornata e autore del testo "Graced Crossroads: pathways to deep change and trasformation", ha approfondito il tema della trasformazione, considerata come un processo che coinvolge l’esperienza della persona e delle istituzioni in ottica generativa.

Attraverso le parole del Dott. Dann possiamo così essere introdotte al suo metodo e ai principi di trasformazione, perché: “tutto ciò che si può fare, come nell'agricoltura, è creare le condizioni in cui la vita possa fiorire; piantare i semi e lasciare che Dio si occupi del resto”.

 

La testimonianza di Sr. Carmen Mora Sena, hcsa, ci ha portato dentro il dolore e la pandemia che ormai da due anni è una sfida di vulnerabilità, possiamo dire per tutta l’umanità. 

Facendosi portavoce della condizione vissuta dalla sua congregazione, è stato possibile rispecchiarsi nelle situazioni di solitudine e malattia da lei descritte.

La sua menzione alla collaborazione con le persone laiche presenti nelle strutture della Congregazione e anche nella vita delle consorelle, ha commosso le presenti in sala: "le esperienze che ho vissuto mi hanno portata a scoprire che la vulnerabilità rende possibile la sinodalità, poiché permette di riconoscere in modo palpabile quanto abbiamo bisogno di camminare insieme"

 

Nella condivisione della vulnerabilità Sr. Anne Falola ci ha introdotto a due modelli di vulnerabilità che lei ci propone come missionaria: la vulnerabilità dall’alto e quella dal basso.

La prima, è una vulnerabilità che ci invita a lasciar andare ciò che ci onora, che ci dà potere e trionfo, la seconda è una vulnerabilità che prende esempio e modello dalla kenosi di Cristo (cfr. Filippesi 2), una vulnerabilità che possiamo dire parte dall’Incarnazine da vivere la nostra umanità fino in fondo, al fianco con le persone le più piccole e fragili.

 

La possibilità di una riflessione su ciò che Sr. Siham ha vissuto in questi anni, è stata la celebrazione del suo venticinquesimo di Professione religiosa, lo scorso 14 settembre 2021.

Questa data, l’ha invitata a rileggere l’azione di Dio nella sua vita religiosa, il dono del tempo, la sua gente e la missione.  In questo tempo, vissuto tra due comunità, si è sentita esposta alle incertezze della guerra.

La seconda si è svolta tra il 2014 e il 2016 ad Aleppo, nel nord della Siria, città considerata come la capitale economica del Paese: la condivisione della vulnerabilità con le sue Sorelle, la ha aiutata a vivere attivamente la presenza di Dio attraverso la presenza della sua Comunità: "non cambierò la decisione che ho preso nel momento della luce quando mi troverò nelle tenebre!"

 

Sr Cinzia Giacinti

 

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