04/05/2022

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Plenaria UISG: vita religiosa e sinodalità

Plenaria UISG: vita religiosa e sinodalità

 

Nella giornata di oggi, il tema che ci ha interpellato è la vita religiosa e la sinodalità.  La dott.ssa Jessie Rogers, Preside della Facoltà di Teologia del St. Patrick’s College, Irlanda, ha sviluppato la sua presentazione esponendo alcune domande chiave, che possono aiutarci a vivere la saggezza nel cammino sinodale.  Riportiamo qui, alcune di esse per facilitare oltre alla comprensione della sua esposizione anche una riflessione personale sul tema della sinodalità.

 

Come viaggiamo in un cosmo appena nato, insieme a un Dio affidabile ma totalmente libero che ha scelto di coinvolgere le proprie creature in questo processo creativo, dotandoci del libero arbitrio, per scegliere in favore, ma anche a sfavore, della vita e della pienezza?
Questa è la sfida della sinodalità e del viaggiare insieme. Quali disposizioni e attitudini del cuore ci verranno in aiuto in questa danza del discernimento, nel ricordare, dimenticare e notare? ”.

 

Potremmo farci aiutare in queste domande dall’invito che Gesù fa ai suoi discepoli, di saper coniugare nella propria vita passato e futuro in modo saggio (Matteo 13,52)

 

Come fare per abbracciare la saggezza della vulnerabilità?

Significa accettare che il cambiamento giunge non con la forza, ma attraverso l’abbraccio con l’altro e tramite l’offerta di riconciliazione. Esistono due pratiche particolarmente importanti per la sinodalità: sapere quando parlare e quando tacere e la pratica dell’ospitalità.

Avete bisogno di saggezza? Ebbene, chiedetela e vi sarà data! Dio desidera profondamente che anche noi partecipiamo con saggezza a questo cammino sinodale”.

Chiedere con fede, senza mai dubitare!

Segue la riflessione condivisa da parte sr. Nathalie Becquart, xmcj con Padre David MaCallum, sj testimoni speciali del Cammino Sinodale.

Come cambierà la vita religiosa dopo il Sinodo?

Attraverso un cammino di conversione, un processo di apprendimento per essere una Chiesa e una comunità in ascolto/apprendimento. Possiamo dire che ci sono tre grandi chiamate della vita religiosa per narrare il contributo lei potrà dare al cammino sinodale.

 

Una chiamata ad una maturazione spirituale più profonda nel cammino pasquale attraverso il cammino di discernimento in comune: preghiera e ascolto dello Spirito insieme. Questo è un percorso kenotico, di svuotamento di sé, che implica fare spazio e creare le condizioni per il protagonismo degli altri, e conduce al pleroma, lo straripamento dello Spirito nella co-creatività.

 

Una chiamata a camminare di più con le persone come fratelli e sorelle. Ognuno di questi atteggiamenti richiede una notevole riflessione e lavoro interiore, così come cambiamenti comportamentali, culturali e strutturali

 

Una chiamata a cambiare il modo in cui esercitiamo l'autorità: potere e accompagnamento come potere generativo per liberare la libertà e la partecipazione degli altri.

 

La sinodalità implica un nuovo stile di Chiesa, per un cammino aperto e creativo, lo stile di un discernimento continuo come pellegrini missionari in cammino insieme, per essere davvero una chiesa in movimento. Per favorire un dialogo e nell’interdipendenza continui. Dove non ci sono "loro" e "noi" ma un popolo in cammino!

 

Abbiamo concluso la giornata, con l’intervento nel pomeriggio di Mons. José Rodriguez Carballo (Segretario della CVICSVA) sul tema la Sinodalità: le implicazioni nella formazione, in tarda mattinata avevamo celebrato insieme l’Eucarestia. Si potrebbe sintetizzare la sua riflessione e presentazione affermando che ogni processo formativo deve essere sinodale: nel senso che deve include l’individuo in mezzo alla comunità,  aiutando il processo formativo all’appartenenza delle persone al  ‘popolo Santo di Dio’, l’esigenza di camminare insieme deve essere presente in tutta la formazione sia quella iniziale che quella permanente.

 

sr. Cinzia Giacinti, ap

 

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