20/03/2024

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Bollettino UISG 183/2024

Bollettino UISG 183/2024

 

La rivoluzione della tenerezza

 

Nel magistero di Papa Francesco ricorre spesso il tema della tenerezza. Già nella sua prima omelia, all’inizio del pontificato (19 marzo 2013), ha affermato: “Non dobbiamo avere paura della bontà, anzi neanche della tenerezza!” E più tardi, nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, in cui per ben 11 volte fa riferimento alla tenerezza, scrive: “Il Figlio di Dio, nella sua incarnazione, ci ha invitato alla rivoluzione della tenerezza!” (EG, n. 88).

 

In un mondo di cuori induriti, che si osteggiano in piccoli e grandi conflitti quotidiani o si fronteggiano in sanguinose e inutili guerre, quanto bisogno abbiamo di qualcuno che faccia circolare nella nostra povera umanità un po’ di tenerezza! In ogni ambito dell’esistenza, dalla famiglia alla vita religiosa, dalla politica alla società, dall’educazione alla finanza, un atteggiamento di cura amorevole e di tenerezza cambia le cose. Perchè la tenerezza è una “forza rivoluzionaria”, come dice ancora Papa Francesco (cfr. EG, n. 288). Crea relazioni basate sull’attenzione e l’amore. La tenerezza altro non è che l’amore reso sensibile, espresso nelle piccole cose, nei gesti umili, spesso nascosti.

 

Dio stesso è tenerezza. Noi non crediamo in una divinità qualsiasi. Crediamo in Dio Padre. Siamo figli amati. In Gesù, Dio Padre ci ama teneramente e si prende cura di noi. Accogliendo la tenerezza del Suo amore, impariamo anche noi a compiere quei gesti piccoli che arrivano al cuore del nostro prossimo e accendono in esso l’amore per il Signore e per le sue creature.

 

Il sinodo del piccolo seme

Sr. Simona Brambilla, MC 

La comunione è dono dall’Alto, che chiede umilmente di essere accolto nel terreno del nostro cuore e delle nostre relazioni. Questo dono è sceso. Come un piccolissimo seme. Senza rumore. Come brezza leggera; come rugiada; come luce lunare che rinfresca, unifica e consola, senza abbagliare. Ad un certo punto, ce ne siamo accorti, con commossa sorpresa: il seme era lì, dentro di noi e tra di noi, e si manifestava nei sorrisi sinceri, nelle parole rispettose e vere, nelle caramelle che qualcuno portava e giravano per i tavoli, nel cominciare spontaneamente a chiamarci reciprocamente col nome di Battesimo, lasciando da parte un po’ di titoli, funzioni, ruoli, ecc. che magari indicano i diversi e essenziali servizi di ognuno di noi ma non identificano la persona nel suo nucleo più profondo.

 

Verso una “antropologia della tenerezza”

Estrella Mariana Rodríguez Rodríguez, FMVD

Nell’udienza che il Papa ha tenuto con i partecipanti al congresso intitolato “La teologia della tenerezza in Papa Francesco”, svoltosi ad Assisi dal 14 al 16 settembre 2018, il Santo Padre ha sottolineato la necessità di una teologia che derivi da una conoscenza esistenziale, non astratta, basata sull’incontro con il Verbo fatto carne. Una teologia che aiuti a comprendere e comunicare quanto l’azione di Dio nell’uomo sia personale e concreta, e come la trasformazione dell’essenza dell’uomo si sviluppi in un percorso di dialogo, affetto e comunione con il Dio il cui amore tocca i nostri sentimenti. Francesco chiama questa teologia “teologia della tenerezza”.

 

Radicare gli investimenti cattolici nell’esperienza vissuta delle comunità di base e della Chiesa locale

Sr. Alessandra Smerilli, FMA

In un discorso per il 50° anniversario della Populorum Progressio, Papa Francesco ha detto: “Il dovere della solidarietà ci obbliga a cercare giuste modalità di condivisione, perché non esista quella tragica disuguaglianza tra chi ha troppo e chi non ha nulla, tra chi rifiuta e chi è rifiutato. Solo la strada dell’integrazione tra i popoli permette all’umanità un futuro di pace e di speranza”. Come possiamo trasformare la finanza in modo da smantellare la logica di massimizzazione del profitto di un paradigma tecnocratico e concentrarci sulla promozione di atteggiamenti di solidarietà e integrazione tra i popoli?

 

Essere audaci e semplici. Rileggere i voti alla luce della cultura digitale

Sr. Mercedes Méndez Siliuto, RA

La cultura digitale ha favorito un senso di corporeità, ci ha interconnesso con altre comunità e/o province della nostra congregazione, scambiando notizie, esperienze, risorse, preoccupazioni, gioie, speranze... ma anche con altre istituzioni ecclesiali e con l’intero Popolo di Dio. Possiamo più che mai condividere, formare, celebrare e impegnarci insieme nella nostra fede. Gli incontri on-line non solo hanno creato spazi di condivisione fraterna, ma anche spazi sempre più frequenti di ricerca e discernimento che rendono possibile la sinodalità. Ma per creare una cultura digitale comune è necessario creare una cultura della comunicazione, ossia il desiderio non solo di ricevere informazioni e risorse dagli altri, ma anche di generare contenuti in prima persona: condividere esperienze, risorse e pensieri.

 

Il contributo della didattica alla qualità della formazione. L’approccio student-centered Angela Rinaldi PhD UISG

Nonostante stiamo assistendo a cambiamenti di diversa natura ispirati dalle ragioni più variegate, dal progresso tecnico ai vari mutamenti sociali, dalle questioni politiche – le guerre, le pandemie, le crisi umanitarie ecc. – alle domande di natura economica, l’aspirazione di ogni persona umana rimane in linea con quanto Paolo VI afferma nella Populorum progressio: “Essere affrancati dalla miseria, garantire in maniera più sicura la propria sussistenza, la salute, una occupazione stabile; una partecipazione più piena alle responsabilità, al di fuori da ogni oppressione, al riparo da situazioni che offendono la loro dignità di uomini; godere di una maggiore istruzione; in una parola, fare conoscere e avere di più, per essere di più” (PP 6). È quindi chiaro come la formazione sia centrale nel processo di crescita e sviluppo non solo della persona umana, ma anche delle comunità di cui ogni uomo e donna fanno parte.

 

Bollettino UISG 183/2024

25/03/2024

JACQUELINE DE LOS ANGELES

SUPER INTERESANTE, LA TERNURA UN DON A LA VIDA CONSAGRADA, Y VIENE TRATANDOSE DESDE EL 1982 AQUI EN EL MARCO DEL DESARROLLO INFANTIL-PRIMERA INFANCIA, TEMA QUE SE LO APLICA DESDE LA PEDAGOGIA. DA PLENO RESULTADOS ESPECIALMENTE EN LO QUE TIENE QUE VER CON EL VINCULO AFECTIVO ENTRE PADRES E HIJOS DESDE EL ESTADO DE LA CONCEPCION. MARAVILLOSO.

25/03/2024

Caterina Lacancellera

Buongiorno grazie per questa sintesi che ci tiene unite e aggiornate.Anche se constato che sono molte le lettere , le sintesi che dobbiamo leggere apprezzare. Comunque quando ho visto la parola tenerezza ho voluto leggere per avere questa carezza. Santa settima santa insieme alla primavera vogliamo andare avanti con coraggio e fiorire accanto ad ogni incontro o persona.

25/03/2024

Antonio Santillán CMF

Muy buen Boletín

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