24/02/2023

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Suore costruttrici di pace

Suore costruttrici di pace

 

Il 24 febbraio ricordiamo lo scoppio della guerra in Ucraina. Da allora, la UISG ha continuato a dare sostegno alle congregazioni femminili che accolgono rifugiati e migranti dall’Ucraina e dai Paesi limitrofi.  


Nel corso di quest’anno, il conflitto in Ucraina ha eclissato molti altri eventi, con il suo carico di dolore e sofferenza. L’Ucraina non è l’unico Paese a essere deturpato dagli orrori della guerra. Nello stesso periodo, infatti, abbiamo assistito a conflitti nella Repubblica Democratica del Congo e nel Sudan meridionale, Paesi in cui di recente anche Papa Francesco si è recato in visita. Queste guerre hanno inflitto indicibili sofferenze sulle popolazioni locali e sono ben lontane dal terminare, continuando a distruggere le vite e le speranze di milioni di persone innocenti. Inoltre, molti conflitti, sviluppatisi all’interno dei confini nazionali di alcuni Paesi, hanno continuato a causare dolorose perdite in vite umane, pur passando spesso inosservati o, in alcuni casi, essendo addirittura dimenticati.


In questo momento, in cui ricorre il primo anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina e in cui ritornano alla nostra memoria i conflitti che si stanno svolgendo in altre parti del mondo e che continuano a ferire sempre troppe persone, abbiamo chiesto alle Suore di accendere e gettare una luce di speranza, condividendo insieme a noi qualcuna delle strategie che utilizzano per rimanere sempre salde, creando uno spazio per chi è ferito o vulnerabile, uno spazio di pace in un mondo dilaniato dai conflitti. Ci hanno spiegato come ci sentono chiamate a essere “costruttrici di pace”, creando possibilità di dialogo con quelli che chiamiamo “il nemico”.

 

Leggi la preghiera per la pace scritta da Sr. Mary John Kudiyiruppil, SSpS - Vice-Segretaria Esecutiva della UISG

"Essere costruttori di pace significa riuscire a dare ad altri gli strumenti per creare relazioni basate sull’amicizia e rispetto"

 

Molti sono i contributi delle Suore alla costruzione della pace, ma ciò che appare estrememanete chiaro dalle loro testimonianze personali è la loro ferma convinzione nel valore e nella dignità di ogni anima umana.


In Nord America, le Suore di San Felice hanno accolto una famiglia di quattro persone dall’Ucraina, offrendo loro ospitalità per sostenere il programma del Dipartimento di Sicurezza Interna degli Stati Uniti d’America, chiamato United for Ukraine. Raccontano che “accogliere i nostri nuovi vicini è stato un processo che ci ha visto cooperare con tante persone diverse, tra cui quelle Suore di San Felice che fanno parte della comunità, ma anche il personale scolastico, i docenti, il personale della direzione, nonché alcune famiglie di allievi” che hanno partecipato al progetto. Un’intera comunità del Connecticut, negli USA, appare ora trasformata dalla semplice presenza di una famiglia di rifugiati, che è arrivata lì dall’altro capo del mondo. Per concludere, affermano che “essere testimoni degli effetti devastanti della guerra, seppur osservati su una singola famiglia, ci ha fortemente incoraggiate a intraprendere qualunque iniziativa possibile per riportare la pace nel nostro mondo.”

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Suor Urszula Głowacka rscj, è a capo della Open Heart Foundation (Fundacja Otwarte Serce), che ha fondato quindici anni fa vicino Varsavia, in Polonia. Nel corso dell’ultimo anno, la Fondazione ha iniziato a fornire ogni genere di servizi ai rifugiati, iniziando a raccogliere e distribuire generi di prima necessità a chi ne aveva più bisogno, grazie all’impegno volontario dei membri e dei sostenitori della Fondazione. “La Fondazione organizza laboratori per bambini, giovani e adulti” spiega suor Głowacka. “Abbiamo creato dei gruppi di supporto terapeutico per i giovani che arrivano dall’Ucraina, nonché corsi di lingua, sportelli di sostegno psicologico e di sostegno nella ricerca di un lavoro per gli adulti. […] L’istruzione mira a dare alla gente gli strumenti necessari per costruire la pace, formando alle abilità di risoluzione non violenta dei conflitti. Essere costruttori di pace” aggiunge, “significa riuscire a dare ad altri gli strumenti per creare relazioni basate sull’amicizia, sul rispetto e sulla comprensione delle reciproche culture, accomunati dallo stesso entusiasmo per la vita.”

Anche altre Suore continuano a lavorare a fianco delle proprie comunità in zone di conflitto. Suor Villana Kramartchouk, CJ, lavora a Kiev, all’interno dell’asilo di recente apertura, che è stato creato dalla Caritas-Spes International e che ospita 11 piccoli allievi. L’esperienza ha insegnato a suor Villana che “nella guerra regnano confusione, paura, delusione, dolore e abbandono e ciascuno di noi sente intensamente questi sentimenti all’interno del proprio cuore.” Per suor Villana, “essere creatore di pace significa cercare con pazienza di diffondere la pace nelle zone in cui viviamo, impegnandoci ogni giorno con piccoli gesti, parole gentili, apertura e sensibilità nei confronti dell’altro, grazie anche al contributo e alla testimonianza dei valori cristiani che caratterizzano le nostre vite.”

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Un altro aspetto importante del contributo che le Suore si impegnano a fornire per creare la pace è stato evidenziato da suor Myroslava Teodozija Mostepaniuk, che fa parte della congregazione delle Suore dell’Ordine di San Basilio Magno e che lavora in Croazia da quindici anni. Dallo scoppio del conflitto in Ucraina, ha iniziato a tradurre ogni giorno le informazioni che arrivavano in Croazia e a inviarne i relativi rapporti alle agenzie di comunicazione cattoliche di lingua croata e inglese. Per lei, “è impossibile realizzare una pace autentica senza la verità.” Oltre a queste attività, suor Myroslava lavora anche come volontaria presso la Croce Rossa locale, accompagna i rifugiati in ospedale o presso i centri di servizi sociali, dove insegna il croato ai bambini ucraini. Il suo impegno si concentra nel mantenere viva la fiamma che ci lega e unisce tutti, in quanto figli di Dio. “La guerra è orribile e disumana. Se condividiamo il nostro dolore e i semplici gesti che compiamo stando insieme, riusciremo nonostante tutto a restare umani.”

Possiamo ora pregare ancora più intensamente perché il nostro mondo ferito ritrovi la pace; per ricordare la dignità di ogni essere umano; per impegnarci a guarire le ferite degli altri e creare ponti di riconciliazione; possiamo pregare per liberarci della nostra cecità e dei nostri pregiudizi, affinché possiamo collaborare tutti insieme per poter vivere pacificamente e fiorire come fratelli e sorelle, membri della stessa famiglia umana. 

 

Ufficio Comunicazione UISG

 

Leggi la preghiera per la pace scritta da Sr. Mary John Kudiyiruppil, SSpS - Vice-Segretaria Esecutiva della UISG

28/02/2023

Mollina Rego

Appreciate all that you do as Builders of Peace and for sharing information. We do pray and will continue to pray for peace in our world. Thank you for the specially prepared prayer which we can use in our prayer service and at other times. Supporting you with our prayers... !

25/02/2023

OKO MARIE SOLANGE

Thank you dear sisters for your edifying sharing. We can all pray and collaborate in building peace through small gestures and respect for dignity and fight against the blindness of prejudice. Our payer is with you !

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