07/11/2022

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Il monastero ecosostenibile di Lecce

Il monastero ecosostenibile di Lecce

 

La scelta di una piccola fraternità di Clarisse in Puglia
 

 

“È nostro compito trasmettere un pianeta abitabile per l’umanità che verrà dopo di noi, ma anche per noi qui e ora, per dare significato al nostro passaggio su questa terra. Siamo chiamati a custodire il futuro, attivandoci a custodire già il presente.”
Sorelle Clarisse di Lecce

 

Avete commissionato la costruzione del vostro monastero a Rubner Haus, esperti nella costruzione di prefabbricati in legno, in collaborazione con ditte locali che lo hanno realizzato in soli sei mesi. Cosa vi ha spinte a questa scelta ecosostenibile?

 

Siamo una piccola fraternità di Clarisse, composta da quattro sorelle: sr. Celeste, sr. Marilù, sr. Romina e sr. Ilenia. Siamo una fondazione del monastero di Otranto (Le), presenti nella città di Lecce da circa dodici anni. Dopo sei anni nel centro storico, in un palazzo messo a nostra disposizione in comodato gratuito dalla diocesi, la Provvidenza ci ha largamente sorprese, tramite una donazione da parte di una nobile signorina leccese: abbiamo ricevuto un terreno di circa dieci ettari e la somma per la costruzione di un piccolo monastero. 
 

In linea con il monito di Papa Francesco, nella sua enciclica Laudato Si’, e come figlie di Francesco e Chiara d’Assisi, che hanno contemplato il creato con sguardo di ammirato stupore, abbiamo voluto realizzare il nostro nuovo monastero con tecniche e materiali che riducono l’impatto ambientale e l’impiego di risorse naturali non rinnovabili. Dice infatti Papa Francesco: “Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra casa comune come negli ultimi due secoli. Siamo chiamati a diventare strumenti di Dio Padre, perché il nostro pianeta sia quello che egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza” (Ls 53).

 

Ecco perché abbiamo scelto di costruire il monastero interamente in legno e di dotarlo di impianto fotovoltaico e solare termico, per limitare il più possibile consumi, sprechi e alterazione dell’ambiente. Nella stessa logica è il progetto di piantumazione del grande campo attorno al monastero. Pian piano, con il nostro lavoro e con una campagna di solidarietà, abbiamo già piantato circa duemila tra alberi e piante da siepe. Desideriamo che il terreno del monastero sia non una risorsa da padroneggiare a uso indiscriminato, ma un polmone verde, a beneficio dell’intera città.

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Come si coniuga questa scelta ecosostenibile con la missione del vostro carisma?

 

La via della sostenibilità, così drammaticamente attuale oggi, sposa pienamente la visione di Chiara e di Francesco d’Assisi che, riconoscendo la paternità di un Dio creatore, hanno fraternizzato con tutta la creazione, sentendosi “uno con”, in relazione profonda con ogni creatura vivente. Questa è anche l’idea di ecologia integrale cui ci esorta Papa Francesco. 


Solo da questa prospettiva, riconoscendosi nel creato come parte di esso, è possibile che scaturisca il rispetto, lontano dalle logiche predatorie e scriteriate di sfruttamento e violenza. Nel Cantico delle creature l’amore di Francesco per la creazione non si ferma ai soli eventi naturali, è un discorso di riconciliazione, riguarda le persone e le loro relazioni che si svolgono in seno al creato e interagendo con esso. Così Chiara sente la natura, le sorelle, le persone, tutto in relazione. 


In questa logica, le consegne che Chiara e Francesco fanno oggi a noi loro figli e figlie, ma anche a tutta l’umanità, non sono semplicemente ecologiste; siamo di fronte a un discorso di relazione, di riconciliazione tra le persone, perché ci sia riconciliazione con tutto il creato. 


Dunque, sentiamo profondamente cristiano, e non solo francescano, il percorso che abbiamo intrapreso grazie a questi progetti offerti dalla Provvidenza. Inoltre, la tecnica di costruzione in legno essenzializza i consumi e ci fa risparmiare sulle spese, favorendoci nella scelta di sobrietà e permettendoci di avere più risorse da condividere con chi è nel bisogno. 

Abbiamo tutti bisogno di una nuova mentalità, perché la crisi ambientale non è una situazione da affrontare solo sul piano quantitativo.

Cosa può fare ognuno di noi per vivere concretamente la Laudato Si’? 

 

Il Papa, nella Laudato Si’, sprona ognuno di noi a un impegno integrale, che ingloba l’ambiente, l’economia, la società, la cultura, la vita quotidiana, le relazioni, orientandole al bene comune e alla giustizia tra le generazioni, consapevoli del fatto che tutto è connesso. 

 


Dunque, abbiamo tutti bisogno di una nuova mentalità, perché la crisi ambientale non è una situazione da affrontare solo sul piano quantitativo. Il cambio di mentalità verso l’ambiente, in questa nostra epoca, non parte tanto, o non solo, da premesse e dati scientifici, ma da una rinnovata consapevolezza sull’identità: chi sono io e qual è il mio compito rispetto a Colui che me lo ha consegnato. Non basta più dire che dobbiamo preoccuparci per le future generazio¬ni, c’è in gio¬co la dignità di noi stessi. È nostro compito trasmettere un pianeta abitabile per l’umanità che verrà dopo di noi, ma anche per noi qui e ora, per dare significato al nostro passaggio su questa terra. Siamo chiamati a custodire il futuro, attivandoci a custodire già il presente. 

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È urgente assumere stili di vita sostenibili e abitudini rispettose della vta del pianeta. Ognuno di noi può dare il suo contributo, semplicemente facendo la sua parte, quello che spetta a ciascuno nel suo piccolo, nelle sue scelte concrete, quotidiane: evitare i consumi e gli sprechi di acqua, di energia, di cibo; curare la raccolta differenziata, l’uso dei mezzi pubblici, la scelta di frutta e verdura di stagione e a km 0; spegnere luci, pc, tv quando non usati; non lasciare scorrere acqua a vuoto dai rubinetti…piccoli gesti di custodia, alla portata di tutti e ormai obbligatori per tutti. Soprattutto, piccoli grandi gesti in grado di segnare il cambiamento. per una rinnovata apertura del cuore all’altro, alla “biodiversità delle relazioni” all’interno della famiglia umana.

Cosa consigliereste ad una congregazione e/o ad una sorella o fratello che vuole avere una casa o un convento ecosostenibile?

 

Non è semplice operare una conversione ecologica per quanti si trovano a vivere in strutture datate e di grandi dimensioni, le spese da sostenere in questo senso sono ingenti. Laddove è possibile, tuttavia, va data priorità alle scelte di adeguamento degli impianti verso l’abbandono dei combustibili fossili, installando pannelli solari e fotovoltaici. 


Troviamo anche importantissimo cominciare a informarsi e studiare la possibilità di costituire comunità energetiche.
Per chi, invece, si trova a costruire ex novo, senza dubbio consigliamo le strutture in legno.

 

Sr. Celeste Eremita, responsabile, e sorelle Clarisse di Lecce

21/11/2022

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