07/12/2022

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Come stanno le ragazze?

Come stanno le ragazze nel mondo?

 

Uno studio intercongregazionale sui diritti delle ragazze durante la pandemia in sei paesi del mondo.

 

E stato presentato oggi lo studio realizzato da quattro congregazioni religiose femminili sulle ripercussioni del Covid sulla vita delle bambine e delle ragazze in Kenya, Sud Sudan, India, Nepal, Ecuador e Perù.

Hanno partecipato 3443 adolescenti e giovani tra i 10 e i 20 anni, distribuiti in 30 luoghi diversi in aeree urbane, rurali e insediamenti informali.


Questa ricerca, finanziata da Misean Cara, è stata promossa dalle Figlie di Maria Ausiliatrice (Salesiane), Missionarie Comboniane, Suore del Buon Pastore e Suore di Nostra Signora delle Missioni.

È stata coordinata da un team di ricercatori dell’Università La Sapienza di Roma, guidato dal Prof. Maurizio Franzini, direttore della Scuola di Dottorato in Economia della Sapienza, e supportata dall’esperta di diritti delle ragazze, Mathilde Gutzenberger.


Si legge nel comunicato: “Più di 111 milioni di studenti hanno abbandonato le scuole nei Paesi in via di sviluppo. È successo a partire da marzo 2020, da quando nel mondo si è abbattuto il Covid-19. Gli effetti negativi della pandemia hanno colpito con diversa intensità le persone: le fasce sociali più deboli hanno pagato il conto più alto, così come i paesi più vulnerabili.”


Le quattro congregazioni sono attivamente presenti in questi sei paesi con progetti di educazione, accompagnamento, prevenzione e promozione della salute, sicurezza alimentare.

Queste religiose sono state protagoniste di una vera e propria resilienza missionaria durante la pandemia: cercando al massimo di non abbandonare i più vulnerabili, tra questi sicuramente bambine e ragazze.


Un dato tra tanti: il 99% delle ragazze coinvolte nei programmi delle congregazioni non hanno abbandonato la scuola.


Le sfide che le giovani incontrano nel mondo sono trasversali e sono nei diversi ambiti: educazione, salute, igiene, sicurezza alimentare.


-    Il 91% delle intervistate chiedono di continuare a studiare
-    2 ragazze su 4 ha incontrato molte difficoltà nello studio negli ultimi 18 mesi
-    1 su 5 non ha avuto un adeguato accesso a internet durante il lockdown
-    80% delle scuole nelle aree rurali sono state chiuse

Fare in modo che le ragazze possono parlare a loro nome e fare advocacy per sé stesse

Le giovani e le bambine sono state il gruppo più vulnerabile durante la pandemia; sono aumentati fenomeni di: violenza domestica, incesto, matrimoni forzati, gravidanze, lavoro minorile.


Per affrontare queste sfide abbiamo bisogno di lavorare insieme e di professionisti con diverse competenze e approcci. 


La parte più interessante dello studio sono le raccomandazioni delle giovani al mondo degli adulti e delle istituzioni: tutte chiedono educazione e scuola, perché è l’unico modo per renderle autonome e garantire loro un futuro diverso.


Sr Patricia Murray, segretaria esecutiva della UISG, nei suoi saluti iniziali ha detto: “Questo è uno studio simbolico e significativo che dimostra l’importanza di lavorare insieme, mettendo in comune le risorse, non cominciando ogni volta da zero ma valorizzando ciò che già facciamo. Leggere e ascoltare le esigenze delle giovani ci dice dove dobbiamo andare e cosa dobbiamo fare. Questo studio ci dice il futuro che dobbiamo costruire.”


La ricerca dice chiaramente che il Covid non ha portato delle cose nuove nella vita delle giovani: ha acuito e peggiorato situazioni di violenza e ingiustizia preesistenti. Come spesso accade anche durante catastrofi e calamità naturali. Questo deve essere un insegnamento per noi in vista di altre situazioni di crisi di questa portata.


Nelle loro missioni, pur nelle differenze, le quattro congregazioni coinvolte hanno un approccio olistico di cura con l’obiettivo di ‘empower’ le giovani per il presente e il futuro. Il 60% delle intervistate racconta di un senso di ansia e tristezza persistenti; la maggior parte di loro ha sperimentato un grande senso di solitudine.


L’evento di presentazione è stato organizzato da Good Shepherd International Foundation Onlus, Vides Internazionale ONG, Fondazione Comboniane nel Mondo e RNDM International Mission Development Office, con la collaborazione di UISG Unione Internazionale delle Superiore Generali.

 

Ufficio Comunicazione UISG

 

Foto dell’evento
Sintesi della ricerca (inglese)
Testo completo dello studio (inglese)
 

L'articolo pubblicato da Agenzia Fides

09/05/2023

Sr Marie Barbara KROPFREITER Dominicaine du Saint Esprit, France

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